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A Brera le opere delle detenute

Gli “Arazzi della legalità” delle detenute di Bollate saranno esposti nella famosa Accademia e poi verranno battuti all’asta per finanziare la costruzione di un laboratorio artistico proprio nel carcere

Gli “Arazzi della legalità”, nove opere d’arte in stoffa colorata e nastri di seta realizzate dalle detenute del carcere di Bollate, saranno esposti al pubblico e messi all’asta nello Spazio San Carpoforo di piazza Formentini per finanziare l’apertura di un laboratorio artigianale di oggetti in feltro, favorendo così il reinserimento lavorativo delle ospiti della Casa di reclusione.

Il progetto tutto al femminile, nato due anni fa dalla collaborazione delle detenute di Bollate e delle artiste dell’Accademia di Brera coordinate dalla docente di terapeutica artistica Tiziana Tacconi, è stato presentato a Palazzo Marino dal Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri e dall’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory, che hanno poi inaugurato la mostra-mercato aperta al pubblico.

“L’arte e la cultura non devono venire mai meno”, ha spiegato il Presidente Manfredi Palmeri, “neppure nei momenti di difficoltà e anche nei luoghi come il carcere, dove sono un aiuto nobile e concreto ai detenuti, ai dirigenti, agli agenti di Polizia penitenziaria e alle forze attive di Milano. Si tratta anzi di strumenti utili alla funzione della giustizia, volta al reinserimento sociale nello spirito dell’articolo 27 della Costituzione: se non un ‘ponte tra due città’ (quella chiusa e quella aperta), sono almeno un ‘ponte sul dopo’, favorendo la successiva integrazione. Accanto alla certezza della pena vi deve essere la certezza del percorso di rieducazione del condannato”.

“Con questo progetto, “ha aggiunto l’assessore Finazzer Flory, “si sottolinea che il lavoro associato all’opera d’arte è terapeutico non solo per chi lo fa ma anche per chi lo riceve. La logica è recuperare la creatività come categoria dello spirito che non è vincolata né vincolabile dagli spazi in cui essa opera”.
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