L'assessore non si è tirato indietro e ha risposto alla proposta. Senza entrare nel merito dei termini scelti per il quesito («in cambio di denaro», «ad una azienda privata»), Lipparini ha fatto notare che - per potersi tenere un referendum cittadino - occorre una raccolta firme preventiva. Dunque non può un membro della giunta portare avanti una proposta di referendum e farlo indire. Ma non tutto è "perduto".

Lipparini ha spiegato infatti che il progetto dell'Apple Store verrà discusso in consiglio di Municipio 1 (e naturalmente spetta al Municipio 1, in primis al presidende dell'aula Mirko Mazzali, calendarizzare questa discussione, e non certo all'assessore alla partecipazione), ma ha anche già proposto a Filippo Del Corno (assessore alla cultura) e a Pierfrancesco Maran (assessore all'urbanistica) di organizzare un incontro pubblico con Apple per raccogliere le osservazioni dei milanesi e dibattere nel merito.