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Galleria Torino, sì alla chiusura. E le vie intorno saranno pedonali

Il consiglio di Municipio 1 dice sì all'idea del privato che si accollerebbe i costi di pedonalizzazione. Il nodo del parere dell'Anac

Non esisterà più la Galleria Torino, un piccolo passaggio pedonale oggi poco frequentato che unisce via Torino e via degli Arcimboldi, con vetrine ormai pressoché vuote. Il Municipio 1 ha dato parere positivo all'estinzione della servitù di passaggio. La galleria verrà inglobata in un negozio da parte di un operatore che, in cambio, effetttuerà vari lavori di riqualificazione di alcune vie adiacenti. Lo riferisce il sito Lagostoni.com.

E' dal 2014 che si discute della chiusura della galleria e ci sono voluti ben due pareri del Municipio perché, nel frattempo, è intervenuta l'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, con una propria delibera che in determinati casi vieterebbe la realizzazione di opere pubbliche da parte di un operatore privato pur consentite dall'articolo 20 del Nuovo Codice degli Appalti.

Il Comune di Milano, partendo da questo parere dell'Anac, ha quindi chiesto al consiglio municipale del centro storico se fosse d'accordo a chiudere la galleria (estinguendo la servitù di passaggio) anche nel caso in cui la riqualificazione delle vie adiacenti fosse realizzata non dall'operatore che vuol chiudere la galleria ma dal Comune di Milano. 

Galleria Torino e il parere dell'anticorruzione

Il caso a partire dal quale l'Anac deliberò che non si potesse utilizzare l'articolo 20 del Nca era quello del centro commerciale Westfield di Segrate, il cui proprietario avrebbe voluto accollarsi tutti i costi per realizzare un tratto della strada Cassanese-bis. L'Anac stoppò l'uso dell'articolo 20 ipotizzando che la società volesse scomputare quei costi dagli oneri di urbanizzazione (mentre l'opera pubblica in questione dev'essere una sorta di "liberalità") e sottolineando che comunque (visto che si tratta pur sempre di "opera pubblica") vanno accertati i requisiti professionali e morali (come il certificato antimafia) dell'operatore.

Ma se per Palazzo Marino questo avrebbe imposto lo stop della riqualificazione delle vie adiacenti a Galleria Torino da parte dell'operatore privato, non la pensa così il Municipio 1, che ha confermato il sì all'estinzione della servitù di passaggio ma ha respinto l'idea che l'operatore non possa effettuare lui stesso le opere. Fabio Arrigoni, presidente del Municipio e avvocato, ha presentato varie osservazioni in merito e ha convinto il consiglio a seguirlo. Via libera quindi, almeno per il Municipio 1, alla riqualificazione pedonale di via Falcone, via degli Arcimboldi, via Speronari e via dell'Unione, per un costo complessivo di circa un milione di euro. E alla chiusura di Galleria Torino.

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