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Stop al parcheggio sotterraneo di via Borgogna: «Il Comune doveva ascoltare Brian & Berry»

Il Consiglio di Stato sentenzia che il colosso del lusso è parte interessata e andava coinvolto nel processo decisionale

Il Consiglio di Stato boccia il parcheggio sotterraneo di via Borgogna, in zona San Babila, accogliendo il ricorso di Brian & Berry, marchio di lusso che proprio all'angolo tra la piazza e la via ha realizzato lo store multipiano. Il cavillo sta nel fatto che il Comune di Milano non ha coinvolto l'azienda nel percorso che ha portato all'approvazione del progetto. L'amministratore delegato Sandro De Bruno attacca e chiede che Palazzo Marino riporti tutto come prima.

Il progetto risale al piano parcheggi dell'allora sindaco Gabriele Albertini, ma è stato ridimensionato durante la giunta di Giuliano Pisapia. In quattro piani sotterranei dovrebbe ospitare 328 posti auto di cui 238 privati, oltre a 21 posti moto. 

Il cantiere del parcheggio è stato aperto a gennaio 2016, ma bloccato poco dopo per un ricorso relativo alla richiesta di Brian & Berry di realizzare un passo carrabile per ambulanze nello stesso punto in cui si verrebbe a trovare la rampa di uscita dei box. Marco Granelli, assessore alla mobilità del Comune di Milano, respinge però l'interpretazione per la quale il Consiglio di Stato avrebbe di fatto bloccato il cantiere e asserisce che se ne fa soltanto questione di metodo, per cui, se i giudici del secondo grado amministrativo hanno disposto che Palazzo Marino ascolti le ragioni di B&B, queste verranno ascoltate. Ma con l'intenzione di andare avanti. B&B rilancia e mette in guardia sul rischio stabilità per gli edifici.

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