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Milano Centro Duomo / Piazza del Duomo

Milano spettrale ai tempi del Coronavirus, la città si è svuotata: le impressionanti immagini

Il centro della città è completamente vuoto: le immagini scattate a mezzogiorno di giovedì

Così poche persone da riuscirle a contare tutte. Succede in piazza Duomo a Milano a mezzogiorno di giovedì 12 marzo, piena emergenza Coronavirus. Il cuore pulsante della città si è fermato. Pochi i milanesi, ancora meno i turisti. (Le foto sono arrivate alla nostra redazione attraverso il nostro lettore Matteo V.).

Coronavirus, Milano diventa deserta (foto dei lettori)

Coronavirus: la situazione a Milano

Continua a galoppare, invece, il coronavirus. I casi registrati all'ombra della Madonnina, secondo le ultime stime rese note dalla Regione nel pomeriggio di mercoledì 11 marzo, sono 359 e tra martedì e mercoledì sono cresciuti di 113 unità. Non va meglio nella Città Metropolitana dove i contagi sfiorano il migliaio (925) e nello stesso lasso temporale sono cresciuti di 333 unità. In Lombardia i casi sono diventati 7.280 (aumentati di 1.489, ma martedì i dati non erano completi). I pazienti affetti dal nuovo agente patogeno negli ospedali della Regione sono 3.582 e 560 di loro sono in terapia intensiva. I decessi sono aumentati a 619 (+149 rispetto a martedì).

Negozi chiusi per evitare contagi

Mercoledì sera, con un altro decreto, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato la serrata totale. "Questo è il momento di compiere un passo in più, quello più importante. Ora disponiamo anche la chiusura di tutte le attività commerciali, di vendita al dettaglio, ad eccezione di quelle dei beni di prima necessità e delle farmacie. Chiudiamo i negozi", ha detto il premier nel suo discorso alla nazione. Il decreto vale dal 12 al 25 marzo.

Tutti i negozi e le attività che possono restare aperte Di giorno, dunque, non potranno più rimanere aperti bar e ristoranti, anche se in tanti, già in autonomia, avevano chiuso, soprattutto a Milano e in Lombardia. Saracinsche giù in tutte quelle attività non di carattere primario: estetiste, parrucchieri, pub, sale giochi, eccetera.

Coronavirus, Inter in quarantena

I ristoranti potranno fare consegne a domicilio, ma con tutte le precauzioni sanitarie del caso. "Per le attività produttive - ha spiegato ancora Conte - va incentivato il più possibile il lavoro agile, incentivate le ferie e i permessi".

Continuano a lavorare invece le fabbriche e le aziende, anche se è fortemente consigliata la chiusura di rami non necessari ed è obbligatorio garantire la sicurezza degli operai. Resta fermo il consiglio - quasi un obbligo - "io resto a casa", per cercare di ridurre al minimo le possibilità di contagio.

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