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Pavé in via Torino, De Pasquale (Fi): «Strada interdetta ai ciclisti». Invece...

I cartelli smentiscono il consigliere comunale di Forza Italia: anche nei tratti riservati ai mezzi pubblici le biciclette possono transitare. Sono infatti tra le eccezioni previste

Il pavé in via Torino ha aperto un fronte di dibattito tra pro e contro. A partire dalle affermazioni del candidato alle primarie di centrosinistra Giuseppe Sala, secondo cui tenerlo è «una stupidata» perché costringe di fatto i ciclisti a "ripararsi" sui marciapiedi, provocando disagi ai pedoni. Pierfrancesco Maran, assessore alla mobilità e sostenitore di Sala, si è schierato a favore dell'ipotesi di toglierlo, come del resto già fatto altrove a Milano.

«Su via Torino c'è il vincolo della sovrintendenza», ha replicato Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia), sottolineando che per togliere il pavé occorre dunque il parere di questo ente. Mentre Fabrizio De Pasquale (Forza Italia) ha sottolineato che, ad oggi, via Torino «è interdetta alle bici perché riservata ai tram e con marciapiedi allargati su cui è vietata la circolazione delle bici». 

In realtà, con una piccola indagine attraverso Google Street View, non si notano cartelli di divieto di circolazione per le biciclette. In direzione centro, ci sono tratti in cui il traffico è normalmente consentito a tutti (ma non in fascia oraria 7.30-9 dei giorni lavorativi, con però alcune eccezioni tra cui le bici); e tratti in cui è riservato ai mezzi pubblici. In questi casi, però, i cartelli di diveto d'entrata prevedono tra le eccezioni la bicicletta, che dunque non è interdetta e può circolare.

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