Milano, una donna-poltrona trafitta dalle frecce: l'installazione in Duomo contro la violenza
L'installazione è comparsa nella mattinata di sabato 6 aprile. Sala "A me non dispiace"
"A me non dispiace affatto, mi sembra un messaggio contemporaneo". È il commento del sindaco di Milano Giuseppe Sala all'installazione "Maestà sofferente" del designer Gaetano Pesce che nella mattinata di sabato 6 aprile è apparsa in piazza Duomo a Milano, osservata con curiosità e stupore da turisti e passanti.
L'installazione
L'opera è ispirata alla storica poltrona Up5&6 realizzata da Pesce 50 anni fa e raffigura un corpo femminile infilzato da centinaia di frecce: rappresenta una metafora della violenza sulle donne. Non è la sola installazione comparsa in Piazza Duomo per la Design Week: a lato della cattedrale, infatti. è comparsa una "foresta" di ulivi.
Contrarie le femministe
L'opera è stata inaugurata - tra sarcasmo e un po' di protesta - domenica sera con una manifestazione di "Non una di meno", il collettivo che da tempo si batte per i diritti delle donne e che è contrario all'iniziativa anche perché ritrae una donna "senza testa e senza cervello".
"Se l’opera d’arte serve ad accendere i riflettori su una tematica sociale importante, ci auguriamo che il dibattito generato riconosca la strutturalità e sistemacità del problema della violenza di genere, e ci auguriamo altresì che artiste femministe e Lbt+ non siano più invisibilizzate soprattutto quando il tema le riguarda in prima persona", l'auspicio delle donne.
"Per trarre ispirazione dalle dichiarazioni dell’assessora alle politiche del lavoro a seguito dell’inaugurazione : se il dibattito generale intorno all’opera d’arte porterà alla donazione di 100.000 euro ai centri antiviolenza, questo Fuorisalone 2019 - hanno concluso - non sarà passato invano".