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Milano Centro Duomo / Galleria Vittorio Emanuele II

Galleria, il Tar contro il comune sui nuovi negozi

Bocciata la delibera del 2012 sui subentri. De Cesaris: "Abbiamo dato vantaggi alla città"

Stop del Tar ai subentri per i negozi in galleria Vittorio Emanuele. Il tribunale amministrativo ha infatti bocciato la delibera del 2012 di Palazzo Marino che stilava nuovi criteri. Ma il vicesindaco Lucia De Cesaris annuncia che, molto probabilmente, la giunta deciderà il ricorso al consiglio di stato.

"Abbiamo perseguito il bene collettivo", ha affermato la De Cesaris riferendosi al fatto che - con i nuovi subentri - il comune ci ha guadagnato, perché i canoni sono aumentati e perché le griffes sono state coinvolte nel restauro della galleria stessa. "Abbiamo reso trasparente una modalità di sub-ingresso che si utilizzava comunque da tempo", ha concluso il vicesindaco.

I subentri post-delibera sono quelli di Prada (che si è ampliata acquisendo parte di Feltrinelli) e di Versace e Armani. Il Tar si è espresso contro l'automatismo con il quale il subentro era consentito - a prescindere dalla data di scadenza - a condizione di pagare al comune, proprietario degli immobili, un canone doppio del precedente concessionario, cosa che aveva di fatto "ristretto" la "rosa" degli interessati quasi esclusivamente alle grandi griffes. Torna - con la bocciatura - la precedente disciplina, con le gare pubbliche.

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