Omicidio gioielliere Veronesi: proseguono le indagini
Il giallo del telefonino rubato, e il corpo contundente: con che cosa è stata colpita la vittima? Al setaccio i filmati delle telecamere della zona
Proseguono a spron battuto le indagini per risalire all'assassino (o agli assassini) di Giovanni Veronesi, gioielliere trovato brutalmente ucciso l'altro giorno in pieno centro, a Brera.
Gli inquirenti non si sbilanciano. Nell'incontro quotidiano con la stampa hanno fatto sapere di essere "alacremente al lavoro" e che si trovano davanti a una situazione "molto complessa". I detective non stanno tralasciando alcun particolare, ma la difficoltà delle indagini richiede il "massimo riserbo".
Da ulteriori esami autoptici si capirà di più da quali oggetti possa essere stato colpito l'uomo: potrebbe essere un martelletto, una statua che la vittima aveva sul bancone, o, addirittura, lo spigolo di una vetrina.
E tanti altri pezzi del puzzle rimangono: l'assassino ha infatti portato via anche il cellulare della vittima, in modo da non poter far rintracciare agli inquirenti le ultime chiamate (si conoscevano?), ha staccato i fili del monitor di servizio, e soprattutto, la "rapina" è stata vera oppure inscenata? Il vero obbiettivo erano i preziosi oppure si trattava di un diverbio, o peggio, una "spedizione punitiva"?